Cosa dire a chi lamenta la ripetizione di poche voci per i tanti film doppiati?
Molto semplice: Noi doppiatori non siamo così pochi. In vero siamo centinaia. Il problema, se tale vogliamo considerarlo, è che di voci italiane non possono matematicamente essercene tante quanti sono gli attori stranieri.
Gli attori in video da doppiare sono un numero infinitamente più alto, dato che i loro film provengono dalle produzioni di tutto il mondo.
Basti pensare ai soli Stati Uniti: sono almeno cinquanta volte il territorio italiano e quindi altrettanto cinquanta volte economicamente più produttivi e quindi con più attori da sfornare e promuovere.
La nostra singola realtà culturale quindi non può che sopperire all’ondata di film e serie con i doppiatori professionisti nella misura in cui può fornirne (con tutti i limiti e i requisiti del caso).
I primi tempi i film più importanti erano di meno e quasi solo americani, ma le voci si ripetevano perché il doppiaggio era ancora giovane e quindi i doppiatori troppo pochi.
Oggi invece i doppiatori sono sì aumentati, ma per le ragioni artistiche qui spiegate non possono essere tanti più di quelli attuali, mentre i film stranieri sono aumentati in maniera a dir poco spropositata, una vera invasione colossale.
I nostalgici ricorderanno con trasporto il buon vecchio carosello, mentre ora alla TV è un susseguirsi incessante di film. Idem al cinema.
Questa situazione non è tipicamente italiana, ma anche dei colleghi di tutti gli altri paesi dove si doppia.
Per ogni realtà nazionale, come da noi in Italia, è materialmente impossibile formare tanti doppiatori quanti sono i personaggi dei film.
Per natura di cose non si può avere una voce diversa per ogni attore esistente al mondo!
Oltre al fatto ovviamente che un doppiatore nemmeno può seguire un singolo attore e basta, altrimenti il lavoro non gli basterebbe per campare.
Quindi non si possono assumere tutti i potenziali talenti che desiderano fare doppiaggio, o ce ne sarebbe una vera inflazione e nessuno lavorerebbe più quanto basta, né durerebbe la qualità delle performance.
E’ come se ogni aspirante dentista di provata bravura diventasse medico per capriccio, creando un’inflazione di dentisti i quali si ritroverebbero con un cliente o due ciascuno in tutta la carriera.
Per un film un attore di Hollywood guadagna milioni, ma un doppiatore niente affatto e un solo doppiaggio non gli basta certo per la vita.
Quindi la stessa persona che doppia caratteri completamente diversi?
Questo non fa che aumentare il valore artistico delle voci trasformiste, dato che il timbro di fondo sarà anche lo stesso, come ovvio che sia, ma le interpretazioni differiscono radicalmente, tanto che per certe interpretazioni i pubblico non lo nota nemmeno.
Approfondimenti agli articoli:
Nico JJ
Effettivamente oggi c’è un oceano letterale di film. Forse sono pure troppi ormai.